Una famiglia del centro SAI di Vizzini "appartamenti" andrà a vivere in "autonomia" a Venezia, grazie al progetto Shubh

VIZZINI - Nell'ambito del progetto Shub e delle iniziative ad esso connesse, negli uffici di via Matteo Agosta, dove ha sede il centro SAI di Vizzini “nuclei famigliari” (gestito dalle Cooperative “Opera Prossima” s.c.s. e “San Francesco” s.c.s.) si è svolto un incontro con i “beneficiari” ed i responsabili del patronato Inca di Caltagirone che, all’interno della Camera del Lavoro, ha aperto il primo “Integra corner” d’Italia, dedicato all’integrazione, con uno sportello gestito da personale qualificato pronto a dare supporto e orientamento ai cittadini stranieri affinché raggiungano, il più velocemente possibile, la giusta autonomia dal punto di vista sociale, economico e culturale. E in questo caso, a giovarne, saranno proprio gli stessi beneficiari del progetto SAI di Vizzini che hanno acquisito informazioni utili, anche sui servizi necessari per realizzare i propri percorsi finalizzati a raggiungere la tanto agognata autonomia socio-economica. E ciò con grande soddisfazione della coordinatrice del progetto SAI “Vizzini – appartamenti”, Mariella Simili: “L'accompagnamento all'uscita ed il raggiungimento all'autonomia sono le missioni degli operatori dell'accoglienza del Centro –precisa Simili-. E siamo felici che una delle famiglie presenti all'Informativa abbia deciso di aderire al progetto Shubh, con il desiderio di potersi trasferire a Venezia, appena sarà arrivato il momento di poterlo fare. Per questi motivi ci occuperemo di attivare una rete con i referenti del progetto Shubh di Venezia, allo scopo di rendere possibile quanto desiderato dai nostri beneficiari". 

In merito a questo incontro, Giusy Infantino, quale legale rappresentante della Cooperativa “Opera Prossima”, spiega intanto che “i progetti di accoglienza che gestiamo, ospitano anche nuclei familiari". Poi aggiunge: "Il nostro obiettivo è quello di aiutarli nel raggiungimento dell'obiettivo che si prefiggono tali famiglie, anche attivando delle reti di collaborazione con altri enti, che ci coadiuvino e collaborino in questo obiettivo".

"Crediamo e ci impegniamo fermamente alla (ri)conquista della propria autonomia", così scrivono in un post su Facebook i referenti del progetto Shubh, tra cui il responsabile del progetto, Francesco D’Amico, che ha partecipato all’incontro informativo, durante il quale ha ribadito cheil progetto è rivolto ai titolari di protezione internazionale che in Italia coinvolge 7 regioni, tra cui la Sicilia, il cui obiettivo è quello dipermettere ad alcuni ospiti accolti nei centri SAI/SIPROIMI del Calatino (e non solo) gestiti dalle Cooperative “Opera Prossima” s.c.s. e “San Francesco” s.c.s. di raggiungere l'autonomia dal punto di vista sociale, economico e culturale, i quali potranno avere una reale prospettiva di inserimento sociale e lavorativo, dal momento in cui arriverà il tempo della loro fuoriuscita dalle strutture, dove attualmente abitano, vivono e dalle quali  riescono a garantirsi studio e lavoro”.