Nel Rione Sanità di Napoli si chiede di riprendere dalla “fase 2” il progetto P.I.T.E.R.

NAPOLI - Nel Rione Sanità di Napoli si chiede di poter riprendere dalla famosa “fase 2”. Le attività del Progetto P.I.T.E.R. avviate lo scorso mese di gennaio da operatori sociali, adesso in stand by a causa dell’emergenza sanitaria, sono ferme e rischiano di non riprendere nemmeno nei mesi estivi. L’accorato appello è rivolto alle istituzioni locali, a cominciare dalla stazione appaltante, cioè la Terza Municipalità, ma anche all’assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli e a S.E. Il prefetto di Napoli.  Ma affinchè ciò si realizzi, adesso occorre l’aiuto e il sostegno incondizionato delle istituzioni locali il cui compito è quello di agevolare tale ripresa, intervenendo per eliminare qualsiasi ostacolo si frapponga al bene ultimo dei ragazzi del Rione Sanità, entusiasti assieme alle loro famiglie degli operatori e dei volontari del Progetto PITER i quali, nonostante tutto, Covid compreso, non li hanno mai lasciati da soli. Dopo la sospensione del progetto, gli operatori hanno garantito la loro provvidenziale presenza  a livello volontario attraverso iniziative e attività online, strutturate in un micro progetto di emergenza a supporto della salute psicosociale di minori e famiglie. Dal progetto PITER si dicono pronti ad una riapertura, avendo considerato di rimodulare le attività, sia nella misura in cui si dovesse continuare a convivere con l’esigenza del momento, ancora a lungo, sia in un’ottimistica ottica di riapertura anche graduale. Intanto, si guarda ai mesi estivi con speranza affinchè i ragazzi non vengano lasciati soli in questo limbo dell’immobilità digitale.  Nel frattempo, gli stessi operatori del progetto sono pronti ad affiancare quanti, ragazzi e bambini, devono ultimare questo anno scolastico, diventando un valido supporto per aiutare molti a sostenere gli esami di fine anno, non perdendo di vista la priorità di riattivare i progetti attualmente sospesi e far iniziare quelli non ancora avviati. Proprio al fine di riprendere le attività l’ente gestore ha proposto alla municipalità un percorso di co- progettazione per condividere una rimodulazione progettuale ed ha chiesto all’assessorato comunale e alla prefettura la convocazione di un tavolo di concertazione dedicato al tema. Ed è chiaro che qualunque perdita di tempo, equivale a una infelice perdita di fondi. Perché tanto tempo è stato già perso. Ecco perché urge che la macchina burocratica si metta in modo nel più breve tempo possibile, al fine di agevolare la realizzazione del progetto PITER che non deve e non può essere rallentato, a discapito dei giovani e dei bambini del Rione Sanità. Peraltro, il Progetto PITER ha in carico 52 unità di personale più 7 figure aggiuntive. Personale che sarebbe in grado di gestire anche un calendario di attività strutturato in modo tale da garantire la piena sicurezza per i ragazzi. L’ ambizioso Progetto dei "Percorsi di Inclusione Territoriale ed Empowerment nel Rione Sanità" di Napoli, nasce da un'azione di co-progettazione messa in atto dalla Municipalità III^ del Comune di Napoli e dal Ministero dell'Interno. Fortemente voluto e incentivato dal territorio e dalla Prefettura di Napoli, il Progetto di natura prototipale gestito dalla Cooperativa San Francesco s.c.s. e dal Consorzio Luna s.c.s., si prefigge di avviare una modalità di intervento efficace e replicabile allo scopo di prevenire e/o riparare alla fuoriuscita dal sistema scolastico e formativo, incentivando percorsi civici di legalità sul territorio. Il progetto ha, inoltre, l'obiettivo di garantire l'inclusione sociale sostenendo le famiglie del popolare rione Sanità attraverso una rete stabile e coesa di stakeholder attivi sul territorio (istituzioni, scuole, parrocchie, centri educativi e sportivi, organizzazioni del terzo settore e altri soggetti privati del Rione Sanità). Attraverso una metodologia di intervento multi-disciplinare sono previste attività ludico ricreative, sportive, formative, creative, didattiche e di socializzazione utili ad innescare nei giovani un processo di crescita che ne rafforzi l’autostima, ne potenzi la creatività e porti all’acquisizione di nuove capacità.