"Play to Work", l'educational training apprezzato dai SIPROIMI della Sicilia e non solo: come si gioca

CALTAGIRONE - L’idea del gioco nasce sotto impulso dell’ALS-MCL Sicilia, presieduta da Paolo Ragusa, e dall'Associazione Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori del Calatino, per trovare modalità innovative allo scopo di veicolare messaggi utili ai beneficiari. Nello specifico l’idea è nata dal confronto delle equipe multidisciplinari che si occupano di accoglienza dei migranti ed è stata sviluppata dalla mediatrice culturale Manuela Scebba che coordina il progetto, dall’operatrice legale Maria Giovanna Bertolami e dall’assistente sociale Ina Romano, le quali hanno già presentato “Play to Work”, insieme ad altri colleghi come l’operatrice legale Maria Angela Piticchio e la mediatrice culturale Concetta Raniolo, ad altri SIPROIMI della Sicilia e anche fuori dalla nostra regione, riscuotendo consensi ed apprezzamenti per la valenza e i risultati conseguiti in maniera semplice e con un risultato efficace per i migranti. Il gioco da tavolo ‘Play to Work’ è composto da un tabellone da gioco, 4 mazzi di carte per area sociale, media, legale e buone prassi, da 5 pedine raffiguranti vari ortaggi, “paragonati” ai giocatori come simbolo di risorse del territorio e non di sfruttamento. Ogni partecipante, dopo aver tirato i dati, capiterà su una casella inerente alle 4 aree del gioco e per proseguire sul tabellone dovrà rispondere correttamente al quesito della carta, progressivamente avanzerà fino ad arrivare per primo alla fine, rispondendo correttamente alle domande si aggiudicherà un premio costituito da una maglietta con logo PLAY TO WORK. A tutti i partecipanti viene fornito un  quaderno “Play to Work” sul quale, durante la prima fase del progetto, hanno modo di annotare le informazioni utili che poi serviranno per poter partecipare al gioco. Il progetto si pone come un educational training, atto a prevenire fenomeni di marginalizzazione sociale offrendo ai partecipanti le giuste informazioni che gli permetteranno di affacciarsi al mondo del lavoro senza dover incorrere nei meccanismi dello sfruttamento lavorativo.   Salvo Cona